lunedì 8 dicembre 2014

Tra il Pianoforte e il Pianista


La barba grigia rifletteva gli anni andati in giro per il mondo. I passi e i gesti erano lenti e stridevano sempre con quello che c'era intorno. La pipa poggiata sul posacenere quasi aspettava insieme a lui il momento di andare verso un nuovo spettacolo. 
Il teatro quella sera sarebbe stato colmo, la star era di quelle in voga, ma poco importava...Ogni volta, in quelle sere, tornavano in mente i tanti teatri visti, la gente che applaudiva, l’artista di turno, i grandi nomi in cartellone e le stelle magari soltanto incrociate solo per brevi istanti. I ferri del mestiere erano già pronti nella borsa sgualcita dal tempo. L'ultimo sorso al caffè che si era nel frattempo freddato e via,  col passo lento di chi compie un rito uguale nel tempo. 
Il palco quasi pronto e il pianoforte imponente e lucido era in scena, defilato, si faceva  notare ugualmente. La  platea  assente marcava il silenzio che da lì a poco sarebbe stato rotto dalle ovazioni. Una boccata alla pipa, lo sgabello da regolare, lo sguardo veloce e poco attento a tutto quello che era intorno e quel feeling da creare in breve tempo che non tutti avevano il piacere di avere. 
Il suono perfetto da trovare, l'accordatura giusta per far sognare. Gli ultimi due minuti da soli. L'ultimo saluto prima di andare in scena, un'armonia accennata. Tutto perfetto.
La pipa si è spenta, la valigia di nuovo chiusa, gli arnesi ben riposti. Lo spettacolo sta per iniziare.


   Mrluis





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